Cantare in coro significa unirsi ad altri compagni per creare musica insieme usando solo le nostre voci. Quando cantiamo in coro, non siamo solo una persona che canta da sola, ma facciamo parte di un gruppo in cui ogni voce è importante. Ognuno di noi canta una parte diversa: qualcuno potrebbe cantare le note più alte, qualcun altro le note più basse, e insieme creiamo armonie meravigliose che non potremmo fare da soli.
Io sono stata fortunata, perché la scuola in cui lavoro crede tantissimo in questo progetto di crescita, affinché sia possibile offrire ai nostri ragazzi un'opportunità per esprimere un talento che non sia necessariamente valutabile o disciplinare, infatti questa attività è stata fatta di pomeriggio e su base volontaria, quindi ogni alunno, a seconda della propria passione e dei propri impegni, ha scelto liberamente se partecipare o meno. Vi propongo una sorta di "pacchetto" di brani con le relative presentazioni, speriamo che vi piaccia!
VIAGGIO IN CANTO
Dopo una breve introduzione che sarete voi a personalizzare, riguardante la scuola e le modalità del coro, ecco una presentazione pronta da utilizzare per il concerto.
Spiegare questa avventura a parole è difficile e speriamo di farlo attraverso la musica, che è stata un’occasione di crescita sia dal punto di vista musicale che personale, infatti i brani che ascolterete sono tutti stati scelti con lo scopo sì di cantare bella musica e di far conoscere ai ragazzi brani storici del repertorio pop/rock della nostra epoca, ma anche di portare e veicolare messaggi importanti, che fossero fonte di riflessione o di condivisione all’interno del gruppo.
Cominciamo con Edoardo Bennato, per portarvi subito nel nostro mondo, la nostra “Isola che non c’è”. Nel testo della canzone, l’isola che non c’è rappresenta un luogo immaginario, un paradiso in cui agisce il personaggio di Peter Pan. Solo i bambini possono accedervi, seguendo la “seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino”.
Quest’isola simboleggia la ricerca della felicità e dell’armonia, quella che abbiamo voluto cercare e che abbiamo trovato in questa esperienza. La scelta di partecipare a questo coro era su base volontaria, quindi i partecipanti provengono dalle diverse classi della Scuola ed è così che abbiamo creato un nuovo gruppo di ragazzi, che magari fino a prima del coro non si conoscevano, ma che hanno avuto occasione per stringere nuove amicizie. Altri invece già si conoscevano e hanno avuto modo di consolidare il loro legame. Tutto questo ci ha permesso di trovare armonie sia musicali che personali che, prova dopo prova, sono cresciute e migliorate. La canzone ci ricorda che, nonostante gli ostacoli che incontriamo lungo il nostro percorso, la fiducia nella possibilità di un luogo ideale è ciò che ci dà la forza di continuare.
Benvenuti allora nella nostra isola che non c’è…lasciateci sognare e sognate con noi!
Eccoci al secondo brano, “Il Pescatore” di Fabrizio De Andrè, un brano che tutti conosciamo e che ricordiamo per la sua melodia orecchiabile ma che nasconde nel testo un grande significato. Narra la storia di un assassino che viene inseguito da due gendarmi che cercano di riportarlo in prigione. Durante la sua fuga, l'assassino finisce su una spiaggia dove incontra un pescatore "che aveva un solco lungo il viso come una specie di sorriso".
Questo dettaglio fisico potrebbe essere interpretato come una sorta di segno di saggezza o di esperienza, suggerendo che il pescatore ha vissuto abbastanza da comprendere la complessità della vita e la necessità di perdonare gli altri. Il pescatore, infatti, rappresenta il PERDONO, un atto di liberazione, che permette di superare rancori, risentimenti e dolori passati. È un atto di generosità verso se stessi e verso gli altri e noi abbiamo voluto collegarlo alla nostra Unità di Apprendimento “Gentilmente”, cercando di capire quanto certi gesti servano a scaldare il cuore e quanto ognuno di noi possa sempre cercare di avere buon senso ed empatia verso il prossimo.
In questo brano, così come in altri brani del concerto, potrete ascoltare delle voci soliste che non sono state scelte dall’insegnante, perché una delle caratteristiche di questo nostro coro è che ognuno può esprimersi, mettersi in gioco e provare, al di là del risultato. Si cresce e si canta insieme, nella libertà e nel rispetto.
Passiamo ad un gruppo che ha fatto la storia della musica, i Beatles. Hey Jude rappresenta, senza dubbio, uno dei più grandi capolavori di sempre. La canzone è stata pubblicata nel 1968 ed è stata inserita all’ottavo posto nella classifica delle 500 migliori canzoni di tutti i tempi stilata dal Rolling Stones. Scritto da Paul McCartney e dedicata a Julian, figlio di John Lennon, Hey Jude è un inno ad affrontare la vita e tutte le sue vicissitudini nella maniera più significativa possibile, perché possano diventare in un grande bagaglio di esperienze, anche se negative, ed essere fonte di insegnamento per il futuro.
Hey Jude ci spinge a credere sempre in qualcosa, a partire da se stessi, dalla capacità di andare sempre avanti, affinché ognuno di noi possa essere capace di trasformare ogni giornata in un’opportunità. Un inno alle emozioni della vita e, se volete emozionarvi con noi, unitevi al coro finale!!!!
Ci spostiamo di nuovo in campo internazionale con la canzone "Zombie" dei Cranberries, pubblicata nel 1994 e scritta dalla vocalist del gruppo, Dolores O'Riordan, in risposta agli eventi del conflitto in Irlanda del Nord, che aveva causato molte vittime e sofferenze. La canzone parla di violenza, conflitto, scomparsa di bambini innocenti e il suo testo riflette lo spirito di protesta contro la guerra e l'ingiustizia.
Mentre il contesto specifico della canzone riguardava il conflitto in Irlanda del Nord, la sua tematica di violenza, conflitto e sofferenza può essere collegata a molte situazioni di conflitto in tutto il mondo, comprese le situazioni attuali nella Striscia di Gaza e in Ucraina. Abbiamo deciso di inserirla nel nostro concerto proprio come un richiamo alla necessità di porre fine alla violenza e al conflitto armato e di cercare soluzioni pacifiche e giuste per risolvere le dispute e porre fine alle sofferenze delle persone coinvolte. Ecco il nostro grido di pace!
Inviterei a salire sul palco le “ospiti speciali” di questo concerto, le professoresse del nostro plesso che si sono volute mettere in gioco, anzi, in canto, per dedicare una canzone a tutti i loro alunni. La canzone “A modo tuo” di Elisa è un brano sincero e introspettivo che esplora le sfide della genitorialità e il percorso di osservare una persona cara crescere e trovare la propria strada nella vita.
Essere insegnante vuol dire condividere un pezzetto di strada insieme a questi ragazzi, vederli crescere in un mondo che, come dice la canzone “è quel che è”, spesso fatto di omologazione e di scelte non sempre personali e consapevoli. Ecco perché noi, un po’ come se fossero i nostri figli, vorremmo augurare a ciascuno di loro di fare “a modo suo”, di scegliere con la propria testa, di percorrere la propria strada e seguire le proprie passioni e inclinazioni, di guardarsi dentro e scoprirsi giorno dopo giorno. Come dice la canzone, poi, sarà difficile lasciarli andare, ma ognuno di noi terrà un pezzetto di loro, come il più bello dei tesori perché ognuno di loro ci lascia un ricordo che custodiremo per sempre.
Concludiamo questo concerto a suon di ROCK! La canzone venne scritta da Brian May ed è il primo singolo estratto dall’album News of the World. E’ diventato uno dei singoli simbolo della band, oltre a essere tra i più conosciuti a livello internazionale. Ecco, dalle parole dello stesso May, come è nato il pezzo:
“We Will Rock You era il nostro invito a cantare. Quando sei in uno spettacolo non puoi muoverti facilmente in mezzo alla folla, ma puoi solo battere i piedi e cantare e applaudire”.
"We Will Rock You" è un inno di celebrazione che incoraggia gli ascoltatori a unirsi e cantare insieme, infatti il coro che canta “We will rock you” serve come un grido di battaglia che invita all’unità. Il fatto che poi questo grido si ripeta numerose volte all’interno del brano rafforza l'idea che la musica ha il potere di accendere uno spirito collettivo e ispirare gli individui a superare insieme le avversità: questa serata ne è la dimostrazione.
Grazie ancora di essere stati con noi e…rockeggiamo insieme!
Buonanotte a tutti!
Collaborazione e Lavoro di Squadra: Cantare in coro ci insegna a lavorare insieme. Ognuno deve ascoltare gli altri, seguire il direttore del coro, e fare la propria parte per creare una bella musica di gruppo. Questo ci aiuta a capire l'importanza della collaborazione e del rispetto reciproco.
Sviluppo delle Abilità Musicali: Partecipare a un coro ci aiuta a migliorare le nostre capacità musicali. Impariamo a leggere la musica, a seguire il ritmo, a controllare la nostra voce e a cantare in armonia. Queste abilità sono preziose e ci possono aiutare anche in altre aree della vita.
Espressione Personale: La musica è un modo meraviglioso per esprimere i nostri sentimenti e le nostre emozioni. Cantare in coro ci dà l'opportunità di esprimere noi stessi attraverso le canzoni, condividendo gioie, speranze e a volte anche tristezze con i nostri compagni.
Autostima e Fiducia: Quando cantiamo in coro e vediamo il risultato del nostro lavoro, sentiamo una grande soddisfazione. Partecipare a concerti e ricevere applausi ci fa sentire orgogliosi e aumenta la nostra autostima. Sentiamo che il nostro contributo è importante e che possiamo raggiungere grandi obiettivi lavorando insieme.
Vivere Momenti Indimenticabili: Partecipare a un coro scolastico crea ricordi che dureranno tutta la vita. I concerti, le prove, le risate e i momenti condivisi con i compagni di coro sono esperienze speciali che ci porteremo sempre nel cuore.
Il coro è un'esperienza formativa che ci aiuta a crescere, a lavorare insieme, a esprimerci e a costruire legami forti con gli altri. Per questo motivo, è fondamentale che la scuola offra queste opportunità ai ragazzi, permettendo loro di scoprire il meraviglioso mondo del canto corale e tutti i benefici che ne derivano.